La misteriosa isola delle sette città

Si dice che sette vescovi, scacciati dalla Spagna dai Mori, arrivarono su una vasta isola sconosciuta nell'Atlantico e costruirono sette città, una per ciascuna.

Le isole perdute tormentano da tempo i sogni dei marinai. Per secoli, i racconti di queste terre scomparse furono scambiati a bassa voce, anche all’interno di stimati circoli scientifici.

Splendida vista sulla natura delle Azzorre
Splendida vista sulla natura sulle isole delle Azzorre. Credito immagine: Adobestock

Nelle antiche carte nautiche troviamo una moltitudine di isole non più mappate: Antilia, San Brandano, Hy-Brasile, Frisland e l'enigmatica isola delle sette città. Ognuno racchiude una storia avvincente.

La leggenda narra di sette vescovi cattolici, guidati dall'arcivescovo di Porto, in fuga dalla conquista moresca della Spagna e del Portogallo nel 711 d.C.. Rifiutandosi di sottomettersi ai loro conquistatori, guidarono un gruppo verso ovest su una flotta di navi. La storia racconta che, dopo un viaggio pericoloso, sbarcarono su un'isola vivace ed estesa dove costruirono sette città, segnando per sempre la loro nuova casa.

Fin dalla sua scoperta, l'Isola delle Sette Città è stata avvolta nel mistero. I secoli successivi videro molti liquidarlo come un mero fantasma. Eppure, nel XII secolo, il famoso geografo arabo Idrisi incluse nelle sue mappe un’isola chiamata Bahelia, che vantava sette grandi città nell’Atlantico.

Tuttavia anche Bahelia scomparve dalla vista, rimanendo non menzionata fino ai secoli XIV e XV. Fu allora che le mappe italiane e spagnole raffigurarono una nuova isola atlantica: le Antille. Questa iterazione conteneva sette città con nomi particolari come Azai e Ari. Nel 14, il re Alfonso V del Portogallo incaricò addirittura il capitano F. Teles di esplorare e rivendicare “Sette città e altre isole nell’Atlantico, a nord della Guinea!”

Il fascino delle Sette Città in questi anni è innegabile. Il marinaio fiammingo Ferdinand Dulmus chiese al re portoghese il permesso di rivendicare l'isola nel 1486, se l'avesse trovata. Allo stesso modo, l'ambasciatore spagnolo in Inghilterra, Pedro Ahal, riferì nel 1498 che i marinai di Bristol avevano lanciato diverse spedizioni fallite alla ricerca delle sfuggenti Sette Città e Frislandia.

Sorse un collegamento sconcertante tra l'Isola delle Sette Città e Antillia. I geografi europei credevano fermamente nell'esistenza di Antillia. Il famoso globo di Martin Behaim del 1492 lo collocò ben visibile nell'Atlantico, sostenendo addirittura che una nave spagnola avesse raggiunto sana e salva le sue coste nel 1414!

Antillia (o Antilia) è un'isola fantasma che si riteneva, durante l'era delle esplorazioni del XV secolo, giacesse nell'Oceano Atlantico, molto a ovest del Portogallo e della Spagna. L'isola veniva anche chiamata Isola delle Sette Città. Credito immagine: Aca Stankovic tramite ArtStation
Antillia (o Antilia) è un'isola fantasma che si riteneva, durante l'era delle esplorazioni del XV secolo, giacesse nell'Oceano Atlantico, molto a ovest del Portogallo e della Spagna. L'isola veniva anche chiamata Isola delle Sette Città. Credito immagine: Aca Stankovic tramite ArtStation

Antillia continuò ad apparire sulle mappe per tutto il XV secolo. In particolare, in una lettera del 15 al re Alfonso V, lo stesso Cristoforo Colombo la menziona con le parole “l'isola di Antillia, che anche a te è nota”. Il re gli consiglia addirittura Antillia “come un buon posto dove fermarsi durante il suo viaggio e sbarcare sulla costa”.

Sebbene Colombo non abbia mai messo piede su Antillia, l'isola fantasma ha dato il nome ai territori da lui appena scoperti: le Grandi e Piccole Antille. L'Isola delle Sette Città, un faro di mistero per secoli, continua ad accendere la nostra immaginazione, è un residuo del potere duraturo della curiosità umana e del fascino dell'ignoto.